Tra le novità del decreto contro il caro energia, oltre al temporaneo taglio delle accise sui carburanti, c’è anche l’incremento di 200 euro della franchigia fiscale sui “buoni carburante” per i dipendenti di aziende private.
In base all’art. 51 comma 3 del TUIR, non sono tassati i fringe benefit concessi dalle imprese ai propri dipendenti, fino alla soglia di spesa annua di 258,23 euro.
Con il nuovo decreto a questi 258,23 euro si vanno ad aggiungere ulteriori 200 euro per l’acquisto di carburanti.
Quest’anno i dipendenti che beneficiano di un piano di welfare aziendale possono quindi utilizzare il proprio credito welfare per acquistare buoni carburante fino a 458,23 euro. Resta invariata la soglia di 258,23 per tutti gli altri tipi di buoni spesa.
Facciamo un esempio concreto:
Elena ha ricevuto un credito welfare pari a € 1.000 dal suo datore di lavoro.
In base alla normativa vigente (art. 100 TUIR), potrà utilizzare anche tutti i 1.000 euro per servizi aventi finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, per esempio per un viaggio o un corso di lingue.
Se invece Elena volesse utilizzare il credito per l’acquisto di servizi di altro genere, per esempio buoni spesa per il supermercato, in base all’art 51 c. 3 del TUIR dei 1.000 euro totali potrà utilizzarne al massimo €258,23 per questo scopo.
Se anziché buoni per il supermercato Elena volesse utilizzare il suo credito per l’acquisto di buoni carburante, allora alla soglia di spesa si aggiungono ulteriori €200, per cui per esempio, potrebbe acquistare €300 in buoni carburante, €100 in buoni spesa per il supermercato e €600 per un corso di inglese.
