Il mondo delle startup ha due grosse necessità: investire sui talenti, e non aumentare in maniera spropositata i costi aziendali.
E allora, se deve essere una "partenza", perché non partire bene?
Molto spesso si pensa (erroneamente) che il welfare aziendale sia applicabile solo dalle grandi aziende; non è così, anzi, la piccola dimensione può creare un collegamento diretto con il personale dipendente tale da amplificare e rendere concreti i vantaggi del welfare.
Altra leggenda che scoraggia le startup dall’utilizzo del welfare aziendale è il pensiero che sia necessario l’intervento di un sindacato. Anche in questo caso non è corretto, il welfare aziendale può essere introdotto anche attraverso un regolamento aziendale.
Se quindi una startup ha la necessità di premiare i propri dipendenti, ma senza aumentare esponenzialmente il proprio costo aziendale, quale miglior modo se non quello di utilizzare il welfare aziendale?
Il welfare aziendale quindi, regolamentato e gestito attraverso mezzi flessibili e smart come una piattaforma, può essere la migliore risposta alle necessità di una startup.
E’ difatti oramai assodato che il welfare aziendale, oltre ad aumentare la produttività, aumenta la fedeltà dei lavoratore mantenendo in azienda quelli che possiamo definire i talenti.
Diminuire il turnover è anche un mezzo per diminuire i costi di selezione e di formazione, potendo investire sulle persone.
Da notare inoltre un altro effetto benefico del welfare aziendale: quello dell’immagine aziendale e della reputazione.
L’immagine non è tutto, e soprattutto legata al welfare non deve essere tutto, ma l’effetto benefico sulla reputazione aziendale può fare la differenza su clienti, fornitori e anche investitori.
Quindi startup occhio al welfare!