I giovani, oggi catalogati in generazioni che vanno dalla x alla z, senza necessità familiari impellenti, agli stessi interessa avere modo di acquisire nuove competenze per divenire protagonisti attivi ed attrattivi sul sempre più competitivo mercato del lavoro.
L’azienda può quindi creare un piano formativo per lo sviluppo delle competenze del lavoratore, un impegno per il presente dell’azienda ed il futuro del personale.
Esistono aziende che sviluppano questi piani di formazioni lavorando su tre diversi momenti della vita lavorativa:
Prima inizio rapporto di lavoro (borse di studio e corsi specialistici dedicati alla collettività per scoprire talenti e nuove risorse da inserire in azienda);
Durante il rapporto di lavoro (corsi di specializzazione nell’attività o di sviluppo di altra capacità o soft skill)
Al termine del rapporto di lavoro (attività di incubazione e formazione per lo sviluppo di attività imprenditoriali come spinoff)
Altro aspetto è l’ambito formativo esterno il quale rientra nel capitolo welfare relativo ai servizi e le opere rese alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti che per non concorrere alla formazione del reddito.
Tali servizi sono utilizzabili dal dipendente o dai familiari, anche non a carico, indicati nell’articolo 12 del Tuir.
A titolo esemplificativo, per quanto riguarda la formazione, rientrano nel perimetro applicativo della norma: l’offerta di corsi di lingua, di informatica, di musica, teatro, danza, etc..