Benefit ai dipendenti con figli a carico: fino a 3mila euro senza imposte. L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulla nuova disciplina del welfare aziendale

welfare aziendale

L’Articolo 40 del D.L. 4 maggio 2023, convertito in legge n. 85 del 3 luglio 2023, ha introdotto una modifica all’art. 51 comma 3 del TUIR, innalzando fino a 3.000 euro la soglia di esclusione dalla formazione del reddito da lavoro dipendente del valore di beni e servizi riconosciuti dai datori di lavoro ai propri dipendenti nel caso in cui questi dichiarino di avere figli fiscalmente a carico.

Nel caso in cui i figli siano a carico di entrambi i genitori, il beneficio si applicherà ad entrambi i genitori.

L’agevolazione sarà in vigore solo fino al 31 dicembre 2023, dopodiché il limite tornerà per tutti i dipendenti al valore originale di 258,23 euro.

Nulla cambia per l’acquisto di buoni carburanti, per i quali sussiste l’ulteriore franchigia di 200 euro, che si può sommare alla franchigia di 3.000 euro, che sono è soggetta alle trattenute previdenziali, disposizione assai controversa, trattandosi di importi che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

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Utilizzo del credito per il rimborso delle spese relative alle utenze domestiche di acqua, luce e gas

Il beneficio ha una durata temporanea e ha lo scopo specifico di contrastare gli effetti dell’eccezionale incremento dei costi dell’energia dando la possibilità di utilizzare il credito di 3.000 euro di cui all’art. 51 comma 3 del TUIR per ottenere da parte del datore di lavoro il rimborso delle bollette di acqua, luce e gas riferite a consumi del 2023 e pagate nel corso dell’anno 2023.

Le spese devono riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.

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